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Riqualificazione del sito archeologico del Forum Fulvii, ad Alessandria.

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Come coniugare archeologia, tecnologia domotica, cultura ed ecologia.

 

Coniugare l’archeologia con le più avveniristiche innovazioni tecnologiche. E farlo nel pieno rispetto dell’ambiente. E’ quanto è stato fatto ultimamente ad Alessandria, in Piemonte, con la valorizzazione del sito museale Antoquarium Villa del Foro sulla base del progetto transnazionale PRACTISE, varato dalla Comunità Europea, che ha come obiettivo la “creazione di una Comunità Energetica Sostenibile”, come recita il sito del Comune della cittadina piemontese. Ovvero di una di quelle “comunita’ locali in cui politici, progettisti, attori commerciali e cittadini cooperano attivamente per dimostrare e sviluppare elevati livelli di fornitura e utilizzo di energia sostenibile, favorendo l’energia rinnovabile e l’applicazione di misure di efficienza energetica in tutti i settori d’utilizzo.”.

Su questi presupposti, dunque, è avvenuta la riqualificazione del sito archeologico prima nominato da parte del team, vincitore del bando di concorso comunale, guidato dall’ingegner Chiara Cassulo e dall’architetto Katia Farinazzo.

Il gruppo di progettazione dello studio Cassulo ha, infatti, individuato e proposto interventi atti a migliorare il sito Antiquarium Forum Fulvi in quanto sito di carattere archeologico riconosciuto come patrimonio da tutelare della città di Alessandria, ottimizzando al massimo la prestazione energetica dell’intero fabbricato attraverso l’inserimento di sistemi di Home Building Automation.

Da qualche tempo infatti numerose aziende ed enti comunali stanno approdando alla domotica in quanto una delle misure più efficaci, se non ottimale, per favorire e attuare nel concreto il risparmio energetico senza rinunciare al comfort e al pieno controllo di un immobile o di un intero edificio, come in questo caso. Qui l’installazione di dispositivi domotici ha pertanto favorito la massimizzazione energetica oltre che consentito un maggior controllo, anche a distanza, di tutto il sito museale. “Ciò – spiega il Team vincitore nella relazione – ha una particolare rilevanza quando si tratta di edifici non presidiati o a ridotto controllo diretto, come nel caso dell’edificio in oggetto.”. Per questo risulta ampiamente significativo il risparmio energetico che deriva sia dall’ “ottimizzazione della termoregolazione e dei cicli di accensione/spegnimento dell’impianto termico in relazione alla specifica destinazione d’uso”, sia dalla “maggiore razionalizzazione dei consumi di energia elettrica, per quanto concerne la gestione dell’illuminazione”.

Inoltre, per garantire la perfetta accessibilità a ogni parte dell’edificio, è stato previsto anche un sofisticato ascensore, del tipo KONE-Eco Disc, che non necessita assolutamente di alcun locale macchina e che è “ basato su un motore sincrono assiale a magneti permanenti e su tecnologia gearless (senza riduttore), che non è soggetta a perdite di efficienza, come le soluzioni ad argano con riduttore.”. Tale installazione, ovviamente, oltre a limitare l’impatto ambientale e a favorire, dunque, il tanto agognato risparmio energetico, limite notevolmente l’impatto ambientale.

Nel dettaglio, l’impianto di automazione domotica installato presso fabbricato del Forum Fulvii, prevede varie funzionalità, quali la sicurezza dell’impianto elettrico nonché la gestione delle protezioni del centralino, il risparmio energetico sia sull’energia elettrica che sul consumo di combustibile d’alimentazione, la gestione del clima in più zone (o “multizona”), riscaldamento in modalità “economy” nel caso di assenza persone, disattivazione, per contro, del riscaldamento in caso di finestre lasciate aperte, regolazione dell’illuminazione con dimmer e, infine, automazione dell’accensione e dello spegnimento delle luci. E, oltretutto, non manca di certo la sicurezza: proprio ai fini della supervisione e del controllo dell’edificio, il complesso è stato dotato, o di un sistema che prevede il controllo degli accessi con relativa remotizzazione degli allarmi via sms e video controllo dell’edificio via internet, la gestione da remoto di tutto l’impianto di termoregolazione, l’antifurto e l’installazione di un pannello di controllo e visualizzazione master.

Per migliorare, poi, ulteriormente, l’efficienza energetica del sito e, sensibilizzare alle tematiche dell’ecologia e della sostenibilità ambientale, lo studio Cassulo ha previsto anche la realizzazione di un impianto fotovoltaico in grado, come è scritto nella relazione, “di coprire quasi interamente il fabbisogno energetico dell’edificio.”.

Il cuore del progetto però non si esaurisce qui: nella valorizzazione di tutti gli spazi interni del fabbricato, peraltro al momento non ancora fruibili, ma anche nel rendere possibile la fruizione degli spazi esterni.

In particolare di quell’area antistante il museo che ora “diventa parte integrante del sistema, il fulcro importante di una rete di relazioni, “luogo di sosta e ricreazione dal taglio didattico”.

Grazie infatti alla realizzazione di spazi e attrezzature adeguati per “ospitare attivamente scolaresche e famiglie e costituire interesse per i visitatori in generale”, stando al progetto saranno costituiti “spazi per zone laboratorio, spazi per rappresentazioni, spazi ludici; anche in tali spazi la componente impiantistica a elevata tecnologia trova integrazione e motivo di interesse di visita ed attrazione specifica ed aggiuntiva.”. E’ interessante poi osservare com’è stato usato dal team di Cassulo il tema del portico, utilizzatissimo in molti spazi esterni d’aggregazione: questo è stato piegato al fine di sfruttare l’esposizione migliore per l’installazione di un impianto fotovoltaico. Installazione che si traduce, per chi ne fruisce, in una vera e proprio “galleria del tempo”: vi sarà allestita una serie di portali “temporali”, delle “porte della storia” che si apriranno su stanze tematiche e si articoleranno su determinati “temi archeologici”. Quali: laboratorio degli abiti come analisi degli usi e costumi del tempo, della pittura e dei mosaici, laboratorio didattico interattivo, l’angolo dell’archeologo che avverrà attraverso la simulazione dello scavo archeologico, e l’angolo dell’energia pulita e della mobilità sostenibile entrambi implementati dallo studio di un percorso ciclabile mediante l’ausilio di biciclette a pedalata assistita.

Inoltre per favorire la mobilità da un luogo all’altro del sito archeologico, e collegare il Forum Fulvii con il sito di ritrovamenti archeologici, sarà istituito un percorso ecologico praticabile con delle biciclette che saranno messe a disposizione sotto al portico, e che infatti saranno alimentate proprio dall’energia fornita dall’impianto fotovoltaico allocato sopra al portico “piegato”. Da questo punto di vista tale percorso “si configura – dice la relazione – come elemento ecoturistico di incremento del turismo da inserire nel circuito dei percorsi ciclabili e pedonali regionali, legati all’educazione ambientale ed alla valorizzazione del territorio; un modello che, coniuga la tutela dell’ambiente naturale e culturale del territorio con lo sviluppo sociale ed economico.”. E “questo approccio – continua – ecologico e di risparmio energetico in questa proposta progettuale, vuole anche enfatizzare il contatto con la natura, la conoscenza della stessa e delle qualità del territorio in modo da creare una sensibilizzazione ed una maggiore presa di coscienza da parte degli abitanti e dei turisti.”. A migliorare ulteriormente l’accoglienza degli spazi esterni, il progetto ha in programma l’installazione di un’area giochi bimbi con annessa zona pic-nic. L’accoglienza è infatti un altro punto cardine di tutto il progetto che, con questo scopo, ha disposto l’installazione di un totem informativo fotovoltaico all’ingresso del museo, il quale avrà la funzione di accogliere il visitatore e di illustrare l’aspetto tecnologico del sito. Inoltre, sulla facciata del fabbricato, sempre parlando d’accoglienza, è prevista l’installazione di “un sistema d’illuminazione della facciata e degli spazi esterni di pertinenza, di tipo a basso consumo a luci led con proiettori integrati nella struttura del portico fotovoltaico e orientabili.” Volti a rendere l’atmosfera sobria ed elegante quando cala l’oscurità. Parlando invece, concretamente, di numeri, l’analisi dei consumi energetici e del rapporto sui costi benefici, rivela senza problemi il carattere vincente del progetto in quanto qui “la copertura del fabbisogno di energia elettrica con fonte rinnovabile raggiunge il 100 per cento.”.

M. Flaminia Attanasio

 

Crediti:
Studio Cassulo

Immagini tratte da:
www.archiportale.com

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