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Tenere sott’occhio i consumi…nel vero senso della parola

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Intel, la multinazionale californiana leader nella produzione di semiconduttori, presenta un dispositivo wireless in grado di monitorare i consumi.

Tutti sanno che, ormai, la sperimentazione nel campo dell’automazione domestica prosegue a vele spiegate al punto che, probabilmente, questo è uno dei pochi settori che non risente, se non in maniera impercettibile, della crisi mondiale. Ma gli studi e gli sviluppi di nuove tecnologie da parte delle aziende non riguardano solo la comunicazione dei vari elettrodomestici tra loro, e la loro gestione attraverso un collegamento da remoto. Per fortuna c’è anche un filone di questa disciplina così contemporanea e sorprendente quale la domotica che si occupa anche di risparmio energetico. Di coniugare il lusso della comodità, il comfort di una gestione alternativa e più intuitiva dei sistemi casalinghi con la riduzione dei consumi energetici.

Che si preoccupa, in poche parole, di mettere d’accordo l’estetica con l’etica, l’interesse privato con quello civile e politico, se non universale e ambientale. E in questo senso l’intellighenzia Intel, multinazionale leader nella produzione di semiconduttori, si è messa di buzzo buono e ha concepito un figlioletto decisamente idoneo a fronteggiare la situazione: è stato presentato circa un mese fa a Pechino durante l’Intel Developer Forum, e si tratta di un piccolissimo apparecchietto wireless, che si basa su di un processore Atom e si avvale di MeeGo come sistema operativo , e che altro non è che un sensore dal costo molto contenuto (non guasta mai dirlo) in grado di analizzare i consumi energetici della casa.

Il funzionamento è molto semplice: è sufficiente inserire uno o più sensori in una presa della corrente libera e il gioco è fatto. Automaticamente, e senza alcuna necessità di cavi di collegamento, questo piccolo box sarà in grado, grazie a misurazione ed analisi dei parametri della tensione di rete, di riconoscere quale apparecchio elettrico è acceso e quanto energia sta consumando. In tale maniera, le informazioni derivanti dall’operazione andranno, o meglio, saranno condotte dal sensore verso una centralina, a sua volta dotata di monitor e dunque capace di far vedere, rendendoli visibili e leggibili attraverso il display, al fruitore tutti i dati relativi al consumo energetico della propria abitazione. E non solo.

Mediante il display, elemento fondamentale per il monitoraggio, è anche possibile vedere in quale ora o in quale fascia oraria si è avuto il maggior consumo di energia, grazie alle lancette dell’orologio che si tingono di colori diversi a seconda della situazione, di modo che, sarà così possibile per l’utente non sovraccaricare troppo l’impianto elettrico e, di conseguenza evitare in quelle determinate fascie orarie operazioni troppo dispendiose di elettricità. Come, ad esempio, accedere lo scaldabagno e il fero da stiro contemporaneamente, oppure attaccare la lavatrice o la lavastoviglie. Il monitor poi permette anche disattivare alcuni elettrodomestici e di attivarne degli altri e di settare il termostato del riscaldamento. Le indicazioni più importanti, comunque, che vengono fornite dal sistema mentre è in funzione, sono i log di consumo energetico generati, a loro volta, dai sensori.

Questi ultimi, infatti, mediante opportune analisi consentono all’utente di conoscere, ad esempio, anche per quanto tempo è rimasta accesa la televisione, o la luce in camera. Roba non da poco insomma, visto che oltre ad una causa etica, come non abbiamo mancato di far notare all’inizio di questo articolo, entra in ballo anche una causa economica; nel senso che questa nuova scoperta della Intel può giovare sicuramente all’ambiente, ma anche al nostro portafoglio, cosa che di questi tempi è tutt’altro che trascurabile.

A conferma di ciò, è sufficiente citare quanto, durante la presentazione svoltasi a Pechino, ha detto Mary Murphy-Hoye, un’ingegnere Intel che ha già installato in casa sua un sistema di sensori simile, e cioè che grazie a questo sistema è riuscita a raggiungere un risparmio di energia intorno al 22 percento.

 

M. Flaminia Attanasio

Per maggiori informazioni:

Rassegna stampa Intel

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