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Il mercato della domotica in Italia: stato e prospettive.

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Nonostante l’attuale situazione economica, l’accettazione della domotica e dei suoi benefici è sempre più riconosciuta dagli utenti finali grazie anche ad una maggiore comunicazione da parte delle aziende, degli operatori e dei media.

La penetrazione delle tecnologie nelle case italiane è in rapida crescita, un dato significativo è che internet è oggi usato dal 53% degli italiani, con una percentuale pari al 90% nei giovani, inoltre il broadband è presente nel 70% delle connessioni a internet.

Il mercato della domotica
Lo sviluppo della domotica sta raggiungendo in Italia il suo momento più maturo, siamo infatti giunti nel momento della crescita, grazie anche ad una migliore comunicazione sull’ argomento. Gli utenti potenziali sono sempre più consapevoli del valore dell’integrazione impiantistica e funzionale che crea benefici in ordine a maggior sicurezza, comfort, risparmio energetico e facilità d’uso.

Anche i costruttori edili mostrano un maggior interesse verso la domotica, come motore di crescita del valore dell’ abitazione e motivo di aumento della competitività della propria offerta. Inoltre la proposta di soluzioni domotiche è sempre più accattivante, sia come semplici automazioni sia come sistemi con funzioni avanzate e livelli di integrazione elevata.

Il mutamento generale della logica abitativa orientata verso spazi flessibili, non tanto in senso fisico quanto in senso funzionale, impone un collegamento tra le nuove tecnologie e la logica comportamentale degli utenti di abitazioni. L’esigenza di una integrazione tra progettazione degli apparecchi per la casa e progettazione dello spazio abitativo può favorire l’ affermarsi di progettisti ”high-tech” orientati ad un allargamento del supporto tecnologico all’abitare.

Il mercato della domotica in Italia è nella fase di sviluppo con trend di crescita che, secondo Assodomotica, si manterranno intorno al 30% nei prossimi anni. L’attuale tendenza degli utenti è di realizzare impianti domotici in abitazioni nuove o ristrutturate, in Italia si costruiscono circa 300.00 abitazioni l’anno e se ne ristrutturano circa 700.000 con il completo rifacimento dell’impiantistica. Nel 40% dei casi, questo milione di proprietari è molto interessato alla sicurezza, denotando quindi, una maggior attenzione a questo problema di quanto non accada mediamente nel resto dell’Europa.

Il mercato è in grande crescita, Assodomotica prevede di passare dai 10.000 impianti domotici realizzati nel 2005 agli oltre 100.000 impianti nel 2013, questi sono sia impianti base, normalmente nelle dotazioni a capitolato fornite dalle imprese di costruzioni, che impianti avanzati con elevati livelli di personalizzazione.

Il valore complessivo di tali impianti passa da 42 milioni di euro nel 2005 a 440 milioni di euro nel 2013. Tale valutazione riguarda specificatamente i prodotti e i servizi legati alla realizzazione delle funzioni domotiche negli impianti tradizionali, trascurando i prodotti e i servizi di normale fornitura, necessari per l’infrastruttura degli impianti.

Fattori che influenzano lo sviluppo
Un elemento fondamentale che traina la crescita della domotica è la crescente sensibilità verso il risparmio energetico, influenzata anche dalla norma che prevede la “Certificazione energetica” per le abitazioni e dalla norma EN15232 che consente una determinazione quantitativa dell’efficienza e del risparmio energetico dovuto all’applicazione dei sistemi di automazione degli edifici.

Con i criteri descritti nella norma EN15232 è possibile valutare in fase di progettazione il risparmio introdotto dall’applicazione dei diversi gradi di automazione degli impianti definendo le classi di efficienza corrispondenti al livello di automazione installato: Classe A (Alta efficienza), Classe B (Automazione avanzata) , Classe C (Automazione standard), Classe D (Senza automazione).

Il controllo del riscaldamento e del condizionamento è realizzato tradizionalmente con l’utilizzo di termostati o cronotermostati non integrati con altri prodotti o sistemi. Oggi attraverso la connessione di termostati elettronici comunicanti con il sistema domotico è possibile ottenere funzionalità aggiuntive tramite una gestione dinamica della temperatura su base evento e/o presenza. Può così ottenersi un risparmio sui consumi energetici complessivi ragguardevole, pari al 25-30%, inoltre i sistemi domotici permettono facile accesso e gestione delle fonti di energie alternative, che sono sempre più diffuse grazie anche alla presenza di incentivi.

La recente norma 64-8/V3 del CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) ha definito 3 livelli nell’impiantistica delle abitazioni descrivendo il numero e la tipologia dei componenti richiesti per poter certificare il livello degli impianti: Livello 1 (minimo), Livello 2 (maggiore fruibilità), Livello 3 (dotazioni ampie e innovative). Nota significativa è che il Livello 3 prevede la domotica con l’integrazione di almeno 4 funzioni tra: antintrusione, controllo carichi, gestione comando luci, gestione temperatura, gestione scenari, controllo remoto, sistema diffusione sonora, rilevazione incendio, sistema antiallagamento e rilevazione gas.

Ci aspettiamo che le imprese di costruzione daranno ben presto pubblicità al livello offerto negli impianti come valore aggiunto nella propria offerta. Esiste anche un benefico effetto determinato dalla disponibilità di interfacce verso i sistemi domotici per Smartphone e tablet come l’I-Pad, quindi non più prodotti specialistici e costosi ma interfacce semplici e di uso comune per l’accesso alle applicazioni locale o remoto. Un aspetto allo studio è quello dei protocolli di comunicazione, tipico di una fase iniziale del mercato. In fatto di normative e di standardizzazione, i due filoni sui quali ci si muove sono il “residential gateway” per la comunicazione con il mondo esterno e l’ “interoperabilità tra i sistemi”. Non si va verso un unico protocollo che va bene per tutti i prodotti e per tutte le applicazioni, bensì verso la possibilità di fare libere scelte con diversi sistemi fra loro comunicanti. Il collettore comune è il network, la rete ethernet su cui comunicano sistemi, sottosistemi e componenti intelligenti e che dà accesso alle applicazioni tramite internet.

Lo sviluppo del mercato richiede anche la diffusione del know-how sulle tecnologie e sull’integrazione dei sistemi, a questo proposito c’è da notare che si sono moltiplicati i corsi di formazione delle aziende produttrici e a livello scolastico ed universitario, è richiesta comunque una maggiore interazione tra i “system integrator” e i produttori di tecnologie per indirizzare meglio le opportunità del mercato beneficiando dello scambio di esperienze e conoscenze.

Cosa chiedono gli utenti
Dal punto di vista del consumatore, una casa intelligente rappresenta più di un semplice gadget di alta tecnologia. Qualsiasi casa rappresenta un impegno a lungo termine e un investimento significativo, ma un casa intelligente comporta cambiare lo stile di vita nel modo in cui è condotta la vita quotidiana. Precedenti innovazioni (ad esempio: il televisive, il computer di casa) hanno prodotto significativi cambiamenti sociali ma la casa intelligente creerà cambiamenti ancora più significativi.

Il bisogno più richiesto degli utenti è la semplicità di utilizzo, sia per quanto concerne la gestione locale e remota degli impianti che per la creazione degli scenari. Occorre constatare che le informazioni fornite spesso sono troppe, bisogna quindi ridurne il numero, oltreché la complessità, per renderle più facilmente fruibili. Troppe interfacce da gestire confondono, per questo motivo l’utente predilige interfacce semplici come l’utilizzo di touch-screen, che danno possibilità immediata di comandi singoli o di scenari per attivare una serie di funzioni.

Sono richieste soluzioni basate su standard aperti, deve esistere la possibilità per l’utente di cambiare il sistema o un servizio senza una riprogettazione importante degli impianti. E’ richiesto inoltre di rivolgersi ad interlocutori preparati e che garantiscono un servizio di qualità con un pronto servizio di assistenza per garantire la continuità di funzionamento delle apparecchiature e la disponibilità di sistemi flessibili e facilmente programmabili per adattarsi alle esigenze di personalizzazione di ogni utente in relazione al suo stile di vita.

 

Ing. Paolo Mongiovì

 

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