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Il web a occhi chiusi. Finalmente il web fruibile per i non vedenti.

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Toccare le immagini per vederle. Una sinestesia sulla quale qualsiasi poeta ci si sarebbe soffermato e che può sembrare paradossale ma che, da oggi, è realtà.

Il Politecnico di Milano, il quale si riconferma nuovamente tra gli atenei più all’avanguardia, ha brevettato un dispositivo in grado di rendere fruibile a tutti coloro che hanno deficit visivi, dagli ipovedenti ai non vedenti.

Il macchinario si chiama AudioTact e, sviluppato in collaborazione con l’Istituto Ciechi di Milano, è in grado di tradurre in stimoli sensoriali, tattili ed auditivi le immagini reperite in rete. Chiudi gli occhi e viaggia tra le mappe digitali, approfondisci la conoscenza di musei e monumenti.

Un viaggio digitale che ora possono intraprendere anche i navigatori videolesi.

La loro guida sarà costituita da semplici ma preziosi impulsi audio che, generati dall’immagine stessa, indicheranno loro la via e forniranno loro informazioni.

Insomma, AudioTact costituisce una nuova modalità di conoscenza che ha tutte le caratteristiche della virtualità e della telematicità ma anche buona parte delle specificità della conoscenza face-to-face.

Del tutto innovativo sia da un punto di vista pratico, che etico, che filosofico. Il corpo entra nel cyberspazio per una sorta di turismo elettronico.

Gli occhi non vedenti entrano in questo viaggio con mappe (che devono necessariamente essere predisposte alla generazione di segnali in modalità stereo), immagini, pennetta e tavoletta grafiche: mediante un dispositivo touch screen, l’utente videoleso prende confidenza con il territorio e si guarda intorno attraverso il proprio tatto; la pressione della superficie della tavoletta grafica produce, infatti, informazioni a seconda di ciò che le mani dell’utente stanno esplorando, a seconda dell’immagine quindi.

L’apparecchio possiede inoltre in dotazione: sistema di trattamento automatico del linguaggio, situazioni virtuali per la riabilitazione e per l’educazione, strumento di comunicazione multimodale e “contastorie”, l’accesso pluricanale ai servizi del web e alle relative informazioni.

Il feedback che si riceve è costituito da impulsi audio e da stimolazioni tattili generate dal PC.

Attraverso il canale sinistro, gli output prodotti sono normali impulsi sonori, mentre le onde del canale destro vengono trasformate e materializzate in impulsi tattili, fruibili grazie ad un trasduttore di contatto che l’utente può comodamente indossare sulle proprie dita.

Ciò che rende AudioTact veramente eccezionale ed esclusivo è proprio la generazione di output audio in modalità stereo, attraverso i quali si forniscono separatamente segnali audio e tattili.

Questi ultimi vengono creati da un elemento vibrazionale dipendente e controllato dal segnale audio.

Oltre alla traduzione di scenari che potevano essere apprezzati solo mediante il senso della vista, il vantaggio di AudioTact, che denota la reale importanza del brevetto sviluppato dal Politecnico di Milano, consiste soprattutto nell’estrema semplicità d’uso: non è necessario installare alcun particolare software e la trasmissione dei segnali audio-tattili è estremamente semplice ed agevole.

Per chi ha deficit visivi, l’elementarità d’utilizzo dello strumento consta in un “elemento vibrazionale”, adoperato con l’aiuto di un dispositivo di “puntamento”, indossato direttamente dall’utente o al massimo posizionato sull’apposita penna, consentendo, così, di esplorare autonomamente il web.

Le possibilità d’impiego a sostegno di ipovedenti e non vedenti sono davvero tante, molte ancora da immaginare e da scoprire.

Certo è che procedendo in questa direzione l’usabilità del web viene portata verso nuovi limiti e, forse, anche verso accezioni più significative e socialmente responsabili.

 

M. Flaminia Attanasio

 

Per maggiorni informazioni:

www.rivistapolitecnico.polimi.it/rivista/politecnico_rivista_10.40.pdf

Ufficio Relazioni con i Media
Politecnico di Milano
Piazza Leonardo da Vinci, 32
20133 Milano

Elena Rostan
tel 02 2399 2229
cell. 3204363025

elena.rostan@polimi.it

 

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